martedì 20 marzo 2018

Non è un lavoro per vecchi - Wishlist

Salve a tutti, lettori!

Oggi voglio parlarvi di un libro un po' particolare, si tratta della biografia di un influencer che credo tutti voi conosciate, si tratta di Riccardo Pozzoli, co fondatore, assieme a Chiara Ferragni, di The Blonde Salad, uno dei fashion blog più seguiti e influenti di sempre.
Riccardo, però, non si è fermato qui, e si racconta in questo libro.


Riccardo Pozzoli, Non è un lavoro per vecchi.
Casa editrice: DeAPlaneta 
Prezzo di copertina: € 16,50
Numero pagine: 252


Essere vecchi non è una questione anagrafica:
vecchio è chi non vuole mettersi in gioco, chi non scommette su se stesso, chi ha paura di cambiare idea.


All’inizio c’è Riccardo, un ragazzo di ventitré anni che fa uno stage presso l’ufficio marketing di un’azienda a Chicago, e una sera acquista da un provider americano il dominio su cui Chiara Ferragni, pubblicherà il primo post di The Blonde Salad. Dopo soli tre anni i due sono invitati a presentare la loro esperienza agli studenti di Harvard. E questo non è che l’inizio di un’ascesa che li porterà a costruire un’impresa con un fatturato da milioni di euro – ma soprattutto un progetto talmente innovativo da diventare a livello internazionale una delle punte del profondo cambiamento delle regole del fashion system. Oggi, a poco più di trent’anni, Riccardo Pozzoli ha alle spalle una serie di iniziative imprenditoriali all’avanguardia nel campo della moda, dei social e della ristorazione: una storia di coraggio, creatività e passione grazie a cui possiamo interpretare il nostro tempo con un’ottica inedita. Lo sguardo di Pozzoli sulle frontiere presenti e future del business riesce a essere incoraggiante senza fare sconti, pragmatico senza mai perdere visione e poesia, piacevolissimo da leggere eppure molto ricco di informazioni e spunti. Insieme a lui scopriremo chi è, davvero, uno startupper. Come si trasforma un sogno in un’idea precisa, e un’idea in un’azienda. Cosa fare nel concreto quando si parte da zero, e c’è bisogno di coraggio e tenacia per dar corpo a un progetto tutto da costruire. Come ripartire quando la vita ci costringe – o il desiderio ci obbliga – a voltare pagina, facendo tesoro dei successi come dei fallimenti.
 

Insieme a lui scopriremo
-chi è, davvero, uno startupper;
-come si trasforma un sogno in un’idea precisa, e un’idea in un’azienda;
-cosa fare nel concreto quando si parte da zero, e c’è bisogno di coraggio e tenacia per dar corpo a un progetto tutto da costruire;
-come ripartire quando la vita ci costringe – o il desiderio ci obbliga – a voltare pagina, facendo tesoro dei successi come dei fallimenti.


 Sono molto curiosa di leggere questo libro, anche perché ascoltare - o meglio, leggere - direttamente le parole di un giovanissimo imprenditore è sempre stimolante, per chi, come me, studia economia ed è giovane, e proprio per questo, pieno di speranze per il futuro.

Inoltre non soltanto gli appassionati all'economia dovrebbero approcciarsi a questo tipo di testo, ma anche chi, soprattutto, vuole reinventare la propria vita, e crearsi delle opportunità lavorative, in un periodo come questo in cui è particolarmente difficoltoso trovare un impiego. 


Spero di leggere al più presto questo libro, e di avervi incuriosito a dargli un'occasione.

Fatemelo sapere qui giù nei commenti e...
Buone letture! 
  




giovedì 1 marzo 2018

Dieci piccoli indiani

Salve a tutti, lettori!
Oggi torno con una nuova recensione, ed è dell'ultimo libro che ho letto, Dieci piccoli indiani di Agatha Christie.


E' un romanzo molto conosciuto, che io, però, ho iniziato a leggere totalmente a scatola chiusa.
Non conoscevo la trama, anche se sapevo molto bene quanto fosse famoso e apprezzato.

Il titolo originale dell'opera era Ten little niggers. In America, però, Niggers era considerato poco gentile nei confronti delle persone di colore, e quindi troppo offensivo, perciò fu chiamato And then there were none.

In Italia venne pubblicato soltanto nel 1946, e venne chiamato "... E poi non rimase nessuno", infine Dieci piccoli indiani.


E' il giallo più venduto al mondo e soltanto l'undicesimo bestseller al mondo.

E' la storia di dieci persone, che vengono invitate da un tale, il Signor Owen, su un'isola, a Nigger Island.
L'assassinio, tramite una voce registrata sul grammofono, accusa le dieci persone di aver commesso dei crimini, ognuno dei quali rimasto impunito.
Le  dieci persone restano intrappolate sull'isola e iniziano ad essere uccise una alla volta, seguendo minuziosamente ciò che accade in una filastrocca per bambini.

E' stato un romanzo totalmente differente dalle opere a lui precedenti, infatti, sebbene inizi con un omicidio commesso in uno dei modi che sembrava amare di più la Christie, ha varie situazioni che si differenziano di gran lunga dal prototipo del giallo classico.

Innanzitutto non include la figura di un detective, e tutti quanti i personaggi del romanzo sono colpevoli. Non ce ne è uno innocente. La verità viene svelata tutto d'un colpo esattamente nell'ultima pagina, diversamente da quando è presente un certo detective, dove i suoi pensieri e il delitto vengono svelati pian piano.

Il destino del gruppo viene svelato sin dall'inizio tramite una semplicissima filastrocca per bambini, in cui vengono uccisi dieci negretti, proprio come i nostri personaggi.
Tutta la tensione di scoprire quando è il loro turno di morire contorna tutta la storia, inoltre l'alone di mistero e di senso di colpa è davvero pregnante.

Ho trovato, rispetto ad Assassinio sull'Orient Express, Dieci piccoli indiani, molto più macabro ed oscuro.
Una storia davvero particolare che ha guadagnato 5 stelline su cinque, e che consiglio caldamente a chiunque. Agli amanti del genere giallo, e a coloro che non lo hanno mai apprezzato prima.


Voi avete letto questo romanzo?
Cosa ne pensate di questa scrittrice?

Fatemelo sapere qui giù nei commenti, e... Buone letture!